Relazione presentata al V Congresso Nazionale GIST
GIST – Gruppo Italiano di Studi delle Tecnologie il 4/11/2017 presso CISEF Ospedale Gaslini di Genova.
Davanti ad una numerosa platea di specialisti dermatologi,ginecologi,urologi,dietologi,la dott.ssa Rosanna Giuberti ed il dott Gian Luigi Pesce hanno illustrato la tecnica dell’idrocolonterapia come metodo naturale per ripulire l’intestino lavando il colon con acqua purificata e favorendo il benessere
psicofisico del paziente.
Le diapositive successive riassumono l’intervento facendo un breve accenno alla storia evolutiva dell’idrocolonterapia e mettendo in evidenza come questa tecnica di lavaggio possa contribuire ad attivare l’attività propulsiva del colon, correggere la disbiosi intestinale e migliorare lo stato trofico ed il benessere della pelle.
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IV CONGRESSO NAZIONE SICT – BOLOGNA 22/23 FEBBRAIO 2019
Vorrei porre l’attenzione sull’impatto notevole che presenta la stipsi nella vita sociale e nell’attività lavorativa delle persone che, soprattutto nei Paesi Occidentali, si traduce in alti costi economici.
La prevalenza della stipsi varia dal 5 al 28% della popolazione generale nei Paesi Occidentali ( In Italia uno studio epidemiologico della Simg riporta percentuale del 18 %) con con maggiore presenza delle femmine sui maschi al di sotto dei 65 anni, mentre negli over 65 gradualmente le percentuali si avvicinano. In Italia si stima 9000000 donne e 4000000 uomini. Uno studio Oms parla di circa 25 miliardi dollari di spesa per lassativi annui nel mondo, in Italia circa 200 milioni di euro. ( slide 2 )
Partendo da questi dati e dal fatto che in circa il 50% dei casi il trattamento dieteticomedico non fornisce apprezzabili risultati e stimolati dalla letteratura scientifica internazionale a tal proposito (slide 3) abbiamo deciso di valutare, dopo l’ultimo Congresso Sict nel 2014 , l’impiego della ICT nella terapia della stipsi.
E’ stato proposto un protocollo terapeutico con tutta una serie di criteri sia per l’inclusione dei pazienti nello studio, sia per le modalità del trattamento. ( slide da 4 a 12) che è stato presentato al Convegno di Pontenure nel 2016. Questi risultati, pur essendo incoraggianti in termini di miglioramento dei sintomi, dimostravano una certa incompletezza nell’approccio metodologico della cura e nel follow-up, alcuni pazienti hanno avuto una ripresa dei sintomi a distanza variabile nel tempo ( circa il 70%).
Alla luce di numerose pubblicazioni scientifiche( slide da 13 a 24) abbiamo deciso di porre l’attenzione su un particolare aspetto patogenetico , la disbiosi, associando al trattamento con Ict, l’utilizzo di probiotici “personalizzati”in relazione ad un approfondito esame microbiologico delle feci. Nel 2017 abbiamo pertanto eseguito un nuovo studio su 30 pazienti affetti da stipsi cronica, analizzando in via preliminare il loro microbiota prima del trattamento con Ict e mantenendo sotto controllo i pazienti per almeno 12 mesi. Abbiamo quindi sottoposto i pazienti a 6 sedute di Ict, e dopo aver avuto a disposizione il referto dell’esame microbiologico, è stata impostata una terapia con probiotici ad personam con l’obiettivo di correggere l’eventuale disbiosi. E’ stato anche aggiunto l’utilizzo di purganti osmotici per rendere le feci più morbide. Risultati alla fine del trattamento: 24 su 30 (80%) sono rientrati nell’ambito della defecazione normale, un 10% non ha avuto alcun beneficio. A distanza di 6 mesi, 17 pz ( più i 3 non responders) quindi il 70% ha ripresentato disturbi con diminuzione del numero di evacuazione, per cui sono state necessarie 1-2 sedute di ICT . Attualmente tutti eseguono ICT mensile di mantenimento con risultati soddisfacenti. (slide da 25 a 29)
CONCLUSIONI
La stipsi è un disordine che può essere ulteriormente vanificato con un corretto ed integrato approccio terapeutico che prende in considerazione l’utilizzo di probiotici mirati, purganti osmotici ed idrocolonterapia. L’utilizzo complementare di queste 3 terapie va a modificare alcuni aspetti patologici presenti a livello molecolare nel sistema nervoso enterico( intrinseco), ripristinando alcune funzioni che erano rese inefficaci dalla disbiosi, dalla alterazione della permeabilità intestinale con presenza di citochine proinfiammatorie a livello della sottomucosa.
La correzione della disbiosi blocca l’innesco delle reazioni a livello della sottomucosa che vanno ad alterare il riflesso locale del sistema nervoso enterico.
L’utilizzo dei purganti osmotici contribuisce a migliorare la percezione della presenza di feci nel lume intestinale ; inoltre anche la qualità delle feci presenti nel lume(liquide -molli) contribuisce a provocare una contrazione della muscolatura longitudinale maggiore rispetto a quella generata da feci solide. L’ utilizzo dell’acqua distende le pareti e contribuisce a ripristinare il corretto funzionamento delle terminazioni sensitive responsabili del riflesso nervoso enterico. L’introduzione dell’acqua a livello del colon prossimale può far riattivare l’attività peristaltica innescando la formazione dei grandi movimenti di massa (HAPC) ( studi di Costa) (slide da 30 a 34).
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